sabato 23 maggio 2009

L'altra metà del cielo. Intervista con le donne presenti nella lista di Rifondazione Comunista di Spoleto



Pubblichiamo di seguito l'articolo apparso ieri su Spoletocity dedicato all'attività ed ai progetti di un nutrito gruppo di donne nella nostra lista.
(http://www.spoletocity.com/index.php/societa/opinioni/1349-speriamo-che-sia-femmina)

"Io spero che questo comune , e siccome è un sogno tanto vale esagerare, spero dunque che questa nazione, dia al femminile la possibilità di occupare posti di dirigenza in tutti i campi: politico, sociale, culturale e scientifico.Ho parlato di possibilità,considerando che le donne dimostrano già di avere i “titoli” per assumere ruoli di rilievo.

Ho incontrato un gruppo delle donne che si presentano per Rifondazione Comunista: sono qui con me sette delle undici della lista.

Maura Coltorti è il segretario del partito , l'unica donna a svolgere questo compito a Spoleto, capolista e candidata alla Provincia,artigiana ,combattiva, con idee chiare e con una forte capacità di aggregazione.

Pensa che le donne debbano mettere in campo le loro capacità per la collettività : una “sfida” agli uomini del proprio partito e della coalizione,dirigenti al femminile a Spoleto mancano .

Cita una massima :”Se devi dire una cosa dilla ad un uomo,se devi fare una cosa dilla ad una donna”.

Le donne in lista sono quasi tutte “ indipendenti”,non iscritte al partito.

Grazia Villan
,62 anni,è residente a Spoleto da 24 anni,”emigrata” da una pesante e insostenibile situazione vissuta nel comune di S.Giorgio a Cremano,dove era stata presidente di consiglio di quartiere,rappresentante dell'Udi nazionale,da sempre impegnata per i diritti delle donne,ha lottato per i consultori famigliari e la 194 (norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza).

Dopo aver subito minacce e la devastazione della casa si è trasferita con la famiglia e a Spoleto impegnandosi sui temi della prevenzione e della salute delle donne,occupandosi anche delle migranti. Fa parte dell'associazione Città Nuova,che molto ha fatto per i problemi degli extracomunitari e per la promozione della cultura .Pensa alle tante possibilità da creare nei quartieri perchè la gente partecipi o cominci a confrontarsi,affinchè la vita sociale si sviluppi.

Carla Cianchettini
, non si è mai occupata di politica, precaria da una vita, sia in teatro dove ha cominciato giovanissima come maschera per il Festival dei Due Mondi del 74, per diventare poi cassiera, sia nella scuola.Quello che la spinge a mettersi in gioco è il bisogno di conoscere quei meccanismi di potere e di scelte che sono ormai diventati incomprensibili.

Donatella Renzi
, operatrice sociale del “Il Cerchio”,affascinata da sempre dai concetti espressi dalla sinistra, a diciott'anni cominciò a frequentare l'allora PCI ma la vita di partito ben presto la deluse .Ha vissuto lo sfruttamento dei laboratori ,delle fabbrichette dove erano tutte donne a lavorare, dove la necessità faceva tacere. Non ha potuto continuare gli studi. Ha sempre ” battagliato” per riunire persone con lo scopo di portare assistenza agli anziani e alle persone in difficoltà. Lavora con i disabili ei bambini.Sente questa occasione come un opportunità per portare avanti gli ideali coltivati da sempre e avere una voce per esprimere la contrarietà rispetto a scelte considerate sbagliate.

Beatrice Lilli
, operaia a “metà” (part- time), aderisce all' associazione Donne Contro La Guerra e si batte per ottenere che sia messo in pratica il “protocollo d'intesa” volto a contrastare la violenza sulle donne(stipulato dal comune con i vari soggetti: ASL, CESVOL, CPO, Comuni di ambito), frutto di anni di impegno delle Associazioni femminili e delle donne che lo hanno espressamente richiesto. Protocollo che dovrebbe servire all' apertura di uno sportello di accoglienza e informazione e all' attuazione del Telefono Donna.

“La lotta alla violenza domestica deve essere portata avanti da persone competenti formate sul campo con esperienza di relazione con le vittime e dotate di una qualità imprescindibile: “umanità”. Occorre organizzare una rete, dove ognuno (forze dell'ordine, assistenti sociali, psicologhe, e medici del pronto soccorso) mantenga il proprio ruolo senza prevaricare”.

Teresa De Leo
, spoletina d'adozione , originaria delle provincia di Avellino e trasferitasi con il marito vent'anni fa. Di professione cancelliere, si è sempre riconosciuta nella sinistra e non si è mai occupata di politica. Quello che la spinge a partecipare è la paura che la società attuale possa cancellare gli ideali a cui lei ha educato le figlie (visto che gli esempi negativi di comportamento sembrano procurare successo o affermazione personale).Difende inoltre l'operato dei giudici che applicano le leggi.

Marina Antonini
, scrittrice impegnata nella didattica teatrale per bambini, anche lei aderisce all' associazione Donne Contro La Guerra , ed è da sempre schierata per i diritti delle donne.È stata la più giovane assessore alla cultura di Spoleto per il PCI. Anche lei in prima linea per ottenere che il protocollo d'intesa diventi una realtà. Crede nell’unità della sinistra, che però significa “rispetto della pluralità. La sinistra moderna deve essere plurale...deve avere le sue radici nella società. Esprimerla in tutte le sue componenti. Io mi colloco nella società civile. Nel volontariato. Nel mondo dell’ associazionismo. Con Beatrice Lilli e l’ Associazione Donne Contro la Guerra ci siamo poste l’obiettivo prioritario di lavorare per affrontare concretamente il fenomeno della violenza sulle donne. Siamo determinate, testarde. Abbiamo delle proposte che sono state recepite nel programma di Rifondazione. Una porta aperta.”

E vediamo se si apriranno le porte del Comune,per vederle all'opera.

Cristina Antonini

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