mercoledì 13 maggio 2009

Programma del nostro circolo sul lavoro

Il crollo delle borse, la recessione economica non sono un fulmine a ciel sereno ma il risultato disastroso di anni di politiche economiche a favore del mercato selvaggio e della globalizzazione più ingiusta.
In questi anni per l’Italia, lo dicono le statistiche, i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Ora c’è la crisi, si parla di tornare all’intervento pubblico e alle regole, ma nel frattempo i soldi servono per salvare banche e banchieri, mentre si tagliano i fondi per la scuola, sanità pensioni C.I.G. e ammortizzatori sociali.
Da anni i salari vanno indietro e la fatica aumenta e con essa i danni alla salute e alla vita dei lavoratori.
Confindustria e governo vogliono ridurre il peso del C.C.N.L. e del salario certo e aumentare il salario flessibile incerto legato allo sfruttamento del lavoro.
La crisi avanza ma il governo e confindustria propongono le stesse ricette economiche e sociali che hanno portato alla crisi.
Bisogna cambiare ed è urgente:

Difendere l’occupazione;
Fermare la precarietà;
Difendere il salario;
Ripristinare giustizia sociale fiscale.


Difendere l’occupazione:

- Fermare i licenziamenti e la chiusura delle aziende di proprietà nazionale che multinazionale.
- Intervenire direttamente sulla crisi con nuove politiche che puntino all’occupazione e combattano le delocalizzazioni.
- Investire su ricerca e qualità dei prodotti.
- Fare degli investimenti per le compatibilità ecologica, industriale e per l’energia pulita, legata a bisogni reali della gente.
- La Difesa occupazionale deve accompagnarsi alla difesa della salute, troppi morti sul lavoro, mantenere e rafforzare le leggi sulla sicurezza e il controllo sulla loro applicazione.

Fermare la precarietà:

- Bisogna fermare le leggi che hanno fatto dilagare la precarietà che rischiano di produrre migliaia di disoccupati.
- Estendere a tutto il mondo del lavoro senza dimensioni di impresa la C.I.G. al posto dei licenziamenti.
- Anche i precari e i disoccupati devono avere una indennità più alta e più lunga.
- Deve finire la persecuzione del lavoro migrante.
- Estendere la flessibilità selvaggia degli orari che distrugge salute e occupazione.


Difendere il salario:

- Aumentare le retribuzioni; a partire dal C.C.N.L. vanno respinte tutte le azioni che tendono a ridurre il salario reale per imporre incertezze al salario aziendale (produttività straordinari).
- Per sostenere il reddito del lavoro e pensioni basse;
- Detassare le tredicesime, detassare la C.I.G., restituire il drenaggio fiscale (fiscal drag) e intervenire sui prezzi.

Ripristinare la giustizia sociale fiscale

- Intensificare la lotta all'evasione fiscale e sociale;
- Rivedere le tasse sulle grandi ricchezze, sui grandi patrimoni immobiliari;
- Combattere i privilegi delle caste;
- Rendere efficiente la pubblica amministrazione;
- La giustizia fiscale deve servire a rendere efficiente lo stato sociale potenziando scuole, sanità, ricerca di nuove fonti occupazionali (turismo, agricoltura, artigianato ecc.);
- Rafforzare il servizio pensionistico pubblico che non ha alcuna alternativa reale;

Anche la nostra città in un quadro generale così drammatico è stata coinvolta da momenti di forte crisi (Minerva, Pozzi, Tecnocar e tante altre piccole aziende) che hanno fatto registrare una caduta verticale dei livelli occupazionali. Allora bisogna attivarsi e fare cose che permettano una rinascita della nostra economia, supportate anche da momenti di mobilitazione. Da anni a Spoleto non si vedono più sfilare cortei di lavoratori a difesa dei loro diritti e del posto di lavoro. La storia politica e sindacale ci insegnano che la nostra città quando è stata chiamata a mobilitarsi ha sempre risposto ottenendo anche buoni risultati.

Le priorità che si pensa possano consentire uno sviluppo che consenta il rilancio della città sono elencate nei seguenti punti:

1 Assessorato al lavoro (Sportello con una presenza istituzionale) che sia punto di riferimento per lavoratori, disoccupati e precari, che possa dare indicazioni e risposte immediate su qualsiasi proposta di lavoro nel comprensorio;
2 Impegno dell'Amministrazione di lavorare affinché ci siano nuovi insediamenti produttivi per creare nuova occupazione nel territorio;
3 Presenza costante con interventi credibili sui punti di crisi;
4 Aiutare e sostenere iniziative private per nuove attività;
5 Artigianato: impegnarsi tutti affinché ci sia un rilancio forte del settore che potrebbe essere un volano di traino per nuovi posti di lavoro;
6 Ripristinare un forte rapporto di collaborazione con le OO.SS. , in quanto attraverso un continuo confronto è più facile trovare soluzioni ad eventuali vertenze che dovessero aprirsi;
7 Non dare spazio agli insediamenti solo a fini speculativi;
8 All'interno della Pubblica Amministrazione avviare un processo di riqualificazione delle professionalità con meno consulenze esterne che spesso si sono rilevate totalmente infruttuose;
9 Sgravi per i lavoratori in C.I.G. (come l'abolizione addizionale comunale e regionale, sconti sulle tariffe dei trasporti pubblici e mense scolastiche);
10 Presenza Istituzionale nelle attività industriali del comprensorio (dialogo con i lavoratori);
11 Aiutare le aziende che investono in sicurezza e antinfortunistica;
12 Precarietà: mettere in atto tutte le possibilità per eliminare la piaga del precariato;

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