sabato 23 maggio 2009

Intervista sul lavoro a due candidati della nostra lista

Ecco il testo dell'articolo pubblicato ieri su Spoletonline da Daniele Ubaldi e che raccoglie una breve intervista a due candidati della nostra lista, Antonio Adobbato e Sauro Pannaccio.

L'argomento è il lavoro; la nota politica rilevante è l'affermazione del punto di vista di Rifondazione sui venti di crisi che investono la nostra città e su qualche proposta da offrire alla coalizione e alla città.

Sono tre i punti salienti dell'intervista e che i nostri candidati hanno cercato di sottolineare:
1) la crisi strutturale che stiamo vivendo va combattuta con forza, impiegando al massimo le risorse disponibili dell'amministrazione, riportando il lavoro e i lavoratori al centro del dibattito pubblico.
2) E' necessario operare una svolta decisa in termini di modelli di sviluppo, progettando una gestione dell'ambiente, del territorio e delle risorse improntata alla sostenibilità.
3) Altro punto è la questione della precarietà, che investe un grande numero di lavoratori, soprattutto giovani. Anche a questa emergenza va data una risposta, politica ed amministrativa.

Ecco il testo dell'intervista:

"I due candidati in consiglio Adobbato e Pannaccio parlano di lavoro e sviluppo sostenibile

di Daniele Ubaldi

Rifondazione comunista esiste anche a Spoleto. Ed è pronta a rilanciare la sfida al Pd e agli alleati della coalizione per Benedetti sindaco in tema di lavoro, Piano regolatore generale e politiche energetiche.
A parlarne sono i due candidati in consiglio comunale Antonio Adobbato e Sauro Pannaccio, che parlano di questione-lavoro dal punto di vista dell'amministrazione pubblica. Il che, tradotto in parole povere, vuol dire stabilizzare i precari, migliorare l'esistente e, soprattutto, "spingere - dichiarano i due - affinché l'argomento lavoro torni a rivestire un ruolo centrale nella nostra pubblica amministrazione". Vale a dire che fino ad oggi il lavoro, almeno secondo Rifondazione, non ha occupato i primi posti fra le preoccupazioni dell'amministrazione uscente. "Per risollevare il tema lavoro - proseguono Adobbato e Pannaccio - si potrebbe ad esempio pensare ad un Assessorato al Lavoro. Finora abbiamo avuto l'Assessorato allo Sviluppo economico: potremmo integrare questa delega con quella delle politiche del lavoro. L'assessore al Lavoro dovrebbe poi muoversi lungo due direttrici principali. La prima è gestire nel miglior modo possibile la crisi, il che significa non solo far fronte alla recente bolla finanziaria, ma anche e soprattutto porre rimedio alla crisi locale, ben precedente a quella generale, e che ha portato alla desertificazione delle realtà produttive del territorio. L'amministrazione deve cercare di fare da cerniera fra i differenti soggetti coinvolti, nel senso che a Spoleto esistono molti capitali ma pochissimi investimenti. La seconda - aggiungono - è immaginare un concetto di sviluppo diverso da quello attuale".
In altre parole, a fronte del declino progressivo della meccanica e dell'edilizia - almeno di quella intesa nel senso tradizionale del termine - Rifondazione ritiene necessario pensare a nuovi modelli. "E' spiegato molto dettagliatamente nel nostro programma", proseguono Adobbato e Pannaccio. "Tanto per cominciare c'è bisogno di una riqualificazione energetica degli edifici esistenti, sia pubblici che privati. Quindi non più cemento nuovo, ma recupero dell'attuale. La direzione unica che si può prendere ora è quella dello sviluppo sostenibile, e questo vale anche per l'edilizia e per il suo indotto".
Belle parole, ma i fatti parlano chiaro: il nuovo Piano regolatore generale prevede 9 milioni e mezzo di metri cubi edificabili. "Cercheremo di ridiscutere quel Prg, e di togliere tutto il possibile. Il concetto che deve passare è quello di non consumare altro territorio. Il nostro candidato sindaco Benedetti, attraverso la sua delegazione trattante, si è detto disponibile a discutere dell'argomento".
Per quanto riguarda la crisi nell'immediato, le misure da adottare partono innanzitutto dalle agevolazioni e dalle esenzioni per i servizi pubblici per le famiglie più disagiate. "Magari temporaneamente si potrebbe attuare una politica di sgravi per i nuclei più deboli". Spesso debolezza fa rima con precarietà. Un sistema, quello dei lavoratori precari, nell'utilizzare il quale l'amministrazione uscente non ha mai fatto molti complimenti. "L'esternalizzazione dei servizi ha condotto a questo - dichiarano ancora Adobbato e Pannaccio -, vale a dire un aumento esponenziale dell'offerta di lavoro precario, con meccanismi clientelare facilmente intuibili. Anche su questo punto siamo stati chiari con i nostri alleati: entro la fine della prossima legislatura l'obiettivo è di portare a zero il numero dei precari assunti negli enti pubblici". Wow. E in che modo pensa di riuscirci Rifondazione comunista, visto che questo genere di assunzioni ha costituito la regola, in Comune, negli ultimi 10 anni? "Attraverso l'unico sistema possibile per legge - concludono i due esponenti del Prc -, vale a dire i concorsi pubblici. A questo proposito istituiremo una commissione di vigilanza sui concorsi, per evitare il ripetersi di querele e ricorsi come avvenuto in passato".

(http://www.spoletonline.com/index.php?page=articolo&id=126922)

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